Francesca Menna
Per fare una rivoluzione ci vuole una grande dose di Coraggio. Ancora di più, quando la Rivoluzione è culturale, non è armata. Ogni giorno la lotta la devi fare con te stesso e con i tanti "ne vale la pena?" che ti frullano nel cervello, che ti frenano l'anima, che ti oscurano il cuore. Francesca ne ha avuto tanto, col suo Coraggio ha sempre inseguito la parte più rivoluzionaria che alberga nei nostri cuori, bastava uno sguardo, un sorriso, una cazziata quando ci voleva, e era fatta. Ogni tua preoccupazione svaniva, e ti veniva voglia di scendere in strada a Suo fianco.
Non conosco la sua vita privata, ma la Francesca "pubblica" ha sempre lavorato per fare splendere quanto di Bello, Eroico, e Coraggioso avesse chiunque lei avesse a cuore nel gruppo. I gruppi che frequentava, lentamente diventavano suoi, grazie al suo carisma e all'innata propensione alla leadership.
Quel tipo di Leader che piace a me, il Leader moderato in una rivoluzione gentile, Sapeva far crescere gli altri nel modo che diceva Lei era la sua soddisfazione, la sua vittoria. E ci riusciva alla grande.
A volte si esponeva anche in prima persona. Ricordo il comizio alle regionali ad Avellino, quando il Camper faceva ritardo, prese il microfono e probabilmente fece il miglior comizio che abbia mai sentito in vita mia. E lo fece così, dal nulla, lo fece solo perché ce ne era bisogno.
Una donna che ora deve essere un esempio per tutti, che non ha mai avuto paura di esporre le sue idee. Quando vide che c'era poco di rivoluzionario in un luogo, la casa che aveva costruito lei, pensò bene di andarsene. Prese incarichi solo dove c'erano battaglie da fare, probabilmente nel comune più bello e difficile del mondo, dove di rivoluzionari c'è bisogno come l'acqua.
Oggi è una Pasqua di Covid e di Guerra, a questo si aggiunge la tristezza di non poterLa più abbracciare, ma per me è una Pasqua anche di Speranza, perché so che al mondo ci sono ancora tante persone che continueranno a vivere come Francesca Menna.
Davide Gatto
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