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Bartolomeo Pepe

L’improvvisa e tragica scomparsa di Bartolomeo Pepe mi costringe ad questo post. Mi preme innanzitutto però premettere che le odierne divisioni relative alla gestione del Covid19 sono soltanto in secondo piano. Questo post non riguarda essenzialmente l’emergenza Covid, ma parla anche di rapporti interni a dei gruppi politici che partono dal 2006, le divisioni “Covid” partono dal 2020.


Questo evento mi ha ricordato la scomparsa di Salvo Mandarà, i rapporti del movimento 5 stelle in Europa con Claudio Messora, che si intestò politicamente l’alleanza con Nigel Farage, e l’amicizia con molti amici che in maggior parte, la pensavano come loro.


Il punto che volevo sottolineare, è che la battaglia ambientale copre la sensibilità di miliardi di persone, investe associazioni, anima i partiti, guida l’animo dei politici di ogni livello. Come esiste l’ambientalismo decrescista, quello liberale, quello progressista, esiste anche l’ambientalismo complottista, ed è parte integrante del manifesto ambientalista, sebbene oggi venga incluso nel mondo “no Vax” e oggi, non gode di rappresentanza politica. Era nel 2006 che ci trovammo tutti insieme, quando Grillo cercò di riunificare tutto. Ma le differenze erano palesi. Mentre chiedevamo ai comuni di fare la raccolta differenziata, i complottisti parlavano di tumori e di terra dei fuochi, mentre noi chiedevamo una spesa pubblica maggiormente collegata alle politiche ambientali invece che puntare sull’austerity, loro chiedevano di annullare il signoraggio bancario. A mio personale modo di vedere, determinate elucubrazioni, se si convertono in azione politica, sono controproducenti. Anzi, a volte sono un ostacolo al cambiamento, cambiamento che spesso si può ottenere attraverso un semplice algoritmo distributivo, evitando di fare la guerra ai poteri forti.


Ma la cosa che più conta è che il “complottismo ambientalista” non si limita a contagiare il mondo ambientalista attraverso la presenza di pochi individui. Il metodo è ed è sempre stato quello. Dalla lotta al tabagismo, dal contrasto agli inceneritori, dal convincere il mainstream che la dad non è la stessa cosa della scuola in presenza, chi si impegna nei gruppi e nelle azioni politiche dal basso, deve lavorare un po’ di fantasia perché le informazioni date sono abbastanza limitate e le risorse per procurarsele con studi non ci sono.


La fantasia entra in gioco perché sono proprio le multinazionali e le forze che si combattono a immettere nel mainstream di comunicazione la loro verità. Spesso e volentieri, ad alcuni soggetti, la cosa sfugge di mano, il “Secondo me” prende il posto dell’evidenza scientifica, ma, è capitato nella storia, che il “secondo me” sia diventato storia, e, in pochi mesi, sia diventato, in maniera rocambolesca, nuovo dogma scientifico.


Chi ha letto i libri di Noam Chomsky sa benissimo che il professore, grande padre dei complottisti dispiega le sue teorie su base documentale, usando i leaks e i rapporti ufficiali. Ed è fuor di dubbio che il “Secret” messo dalle varie amministrazioni, non fa che dare spazio a veri e propri cialtroni che contestano l’allunaggio, la baia dei porci, la guerra in Vietnam, Le Torri Gemelle, nelle more che venga levato il “Top” al “Secret” dei rapporti su questi dossier.


Dunque non esiste un complottista che lo sia al 100%, il già citato Bartolomeo Pepe, pur credendo che la Casaleggio associati fosse strumento dei poteri forti, si candidò nelle liste da Casaleggio organizzate, quando era in Senato finanziò il comitato “No Crescent”, comitato tutt’altro che complottista che insieme ad Italia Nostra, anni fa ha combattuto aspre battaglie giuridiche contro la cementificazione del litorale della città di Salerno. Lo stesso senatore pagò delle analisi sui metalli pesanti tra i cittadini della terra dei fuochi, screening tutt’altro che complottista. Ma purtroppo, arrivando al giorno d’oggi, tutti sono coinvolti nella narrazione tra due correnti di pensiero, senza possibilità di uscirne.

Oggi, va detto, come è stato ampiamente segnalato, il Movimento 5 stelle ha rimosso ogni azione complottista bollandolo come populismo, e, spesso e volentieri, oltre i gruppi che sono rimasti indipendenti, molti si sono fusi con la protesta di gruppi legati alla destra, spesso anche ai due partiti principali. Su questo stato di fatto, queste piazze composite mi permetto di dire che non passerà molto tempo per vederle un’altra volta divise, ma è impossibile non ascoltare le sirene della realpolitik, i complottisti votano.


Diventa dunque normale leggere titoli di giornale come “Morto Pepe, Senatore No Vax” e, ovviamente, se si fosse fatto le tre dosi di vaccino anticovid, si sarebbe titolato “Morto Pepe, si era Vaccinato”. Ieri, il 23 Dicembre sono morte delle oltre 1000 persone in terapia intensiva, 168 persone. La stampa, per portare avanti la sua causa ha bisogno di titoli, e la morte di Bartolomeo ne ha fornito uno alle testate provax.


In Italia ieri ci sono stati 44 mila positivi, nel 2020 si arrivò a 40 mila positivi, nel 2020 si avevano 3000 terapie intensive, mentre oggi, lo ripetiamo, siamo a mille. E’ evidente che sui grandi numeri, su una popolazione che abbia fatto un vastissimo uso dei vaccini, abbiamo una riduzione delle terapie intensive di 2/3, ma è altrettanto chiaro

che se dovessimo superare i 100.000 nuovi positivi giornalieri, le 3000 terapie intensive tornerebbero ad essere occupate da malati covid. Dunque resta del tutto evidente che la vaccinazione urbi et orbi, nonostante rallenti di tanto il ricorso alle terapie intensive, non serve all’infinito a salvarci, oltre al fatto che oramai anche in TV dicono che “una campagna di massa ogni 4 mesi per sempre è impossibile da attuare”.


Peccato dunque che questo decesso sia stata un'altra occasione persa per spiegare, per fare capire alle opposte fazioni quanto di vero ci sia nell’altra parte. Bartolomeo Pepe era malato oncologico, probabilmente il Vaccino lo avrebbe salvato, ma nessuno ha approfondito le sue condizioni di partenza, magari sarebbe stato lo stesso tra i 168 decessi. E tornando ai nostri poveri 168 italiani scomparsi, se fossero stati metà vaccinati e metà no, avremmo avuto 84 morti vaccinati e 84 morti no vax. Qualora si fossero tutti vaccinati, calcolando per buona la legge dei due terzi, comunque avremmo avuto 112 morti vaccinati, magari tra i più deboli, tra i malati oncologici, cadiopatici, persone insomma già fragili.


Mentre il maistream invoca obbligo vaccinale come panacea di tutti i mali, nella città di Xi'an, capitale della provincia dello Shaanxi della Cina nord-occidentale, vengono imposti severi controlli sui viaggi e bloccato le comunità per contenere l'ultima fiammata di Covid-19. Il governo della città ha detto ai suoi 13 milioni di abitanti di rimanere a casa in assenza di pressanti esigenze. Il trasporto pubblico fuori città è stato in gran parte interrotto, con punti di controllo sulle strade principali nei quali vengono ispezionati i viaggi non essenziali. Inoltre la città ha sigillato 229 aree ad alto rischio per il controllo del virus, colpendo in un lockdown stretto 160.000 persone.




Davide Gatto

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