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Proposte a Seguito del 16mo evento Parole Guerriere.

Non potevo non scrivere nulla sull’ evento organizzato dal “team PG” che si è tenuto Giovedì 21 ottobre presso la camera dei deputati. In questo incontro, oltre ai “padroni di casa” Guzzi, Fico e Nesci, C’erano il Presidente della RAI Foa, e soprattutto l’amministratore delegato della stessa azienda, Savini. Il dibattito è stato su un tema che interessa a tutti, quale è la strategia e l’approccio comunicativo che la RAI deve osservare in questi prossimi 3 anni. Si sono “affrontate” diverse opinioni, con un seme di ragione dalla loro. Si è parlato in profondità, anche addirittura di verità attraverso il quadro televisivo. Richiamo chi legge a guardare l’intera registrazione delle serata (dura un paio di ore). Durante il seminario, il filosofo Marco Guzzi ha dichiarato, in una lungo intervento "Certi programmi sono fatti perché le persone non capiscano niente e si agitino molto…. Facciamo un programma dove uno, dopo che l'ha visto, stia meglio, abbia le idee più chiare, uno stato d'animo meno angosciato, che ci facciano capire che questo cambiamento è un cambiamento di crescita." Parole oltre che "Guerriere", assolutamente condivisibili. Intanto, ascoltando queste parole, mi sono divertito a scrivere qualche personalissima proposta che condivido con questo post. (nota: sono solo idee, non sono imposizioni)

Idee

per la RAI

  1. Malattie legate alla modernità, integrazione e multiculturalismo, inquinamento ambientale. La Rai vende spazi pubblicitari ad aziende che, vendendo i loro prodotti nel libero mercato, causano delle "esternalità negative" in questo senso. La mia proposta è di creare della trasmissioni che possano “compensare” a queste esternalità negative cercando di modificare l’agenda e la coscienza dell’utenza, di cui facciamo tutti parte.

Qualche esempio di compensazione.

La rai trasmette pubblicità di automobili. Le auto nelle pubblicità sono l’oggetto del desiderio, ipertecnologiche, sempre meno inquinanti, poco costose perchè acquistabili a rate. Tutti, o almeno chi vuole vedere, sanno che il trasporto veicolare privato causa inquinamento e ovviamente le malattie ad esso collegato. Tutti i medici sanno che un po’ di bici e un po’ di camminata a piedi non può che fare bene alla salute, e che il trasporto pubblico locale aiuterebbe a rendere le nostre città più disinquinate.

La mia proposta è creare una fiction che abbia come protagonista i tramvieri, gli autisti degli autobus, intreccio di amori tra le mille difficoltà di chi lavora nel servizio pubblico locale. Parlare del TPL può fare venire ad altri la voglia di utilizzarlo, e si umanizzerebbero controllori ed autisti. Chi prende il pullman può anche avere tempo per osservare le bellezze delle nostre città, magari, si potrebbero staccare molte scene delle nostre città d’arte. (vedi il film innamorato pazzo, film del 1981 con Adriano Celentano e Ornella Muti di Castellano e Pipolo, dove il protagonista era un tramviere)

La Champions League rende al club che la vince cifre vicine al miliardo di euro in sponsor e visibilità. Con tutto l'affetto che possiamo provare per i campioni dello sport e per le storiche maglie, non possiamo parlare di qualcosa di "sano" di "didattico" come dovrebbe essere lo sport di fronte ad una cifra simile, che di per sè pone dei quesiti legati all'etica dello sport. Trasmettere notizie sugli sport minori, sul fare, anche calcio, ma in maniera "grassroot", dovrebbe essere prerogativa Rai, al fine di rendere una visione dello sport e dell'agonismo realmente educativa.

Il food, la catena agroalimentare, la produzione industriale di cibo ha letteralmente invaso i palinsesti televisivi. Ci sono, oltre le pubblicità di varie marche alimentari, programmi di ricette, spettacoli veri e propri che sono la rappresentazione televisiva di gare culinarie, spesso le ricette sono entrate anche come rubrica fissa nel TG, levando magari lo spazio per recensioni di tipo culturale come quelle delle mostre d'arte e delle domeniche gratis ai musei. Identico spazio dovrebbe essere concesso, al di la dei messaggi pubblicitari, a fare passare il concetto che il "Food", oltre ad essere vitale per il nostro sostentamento, può causare malattie specifiche e può essere, come nel caso eclatante dell'allevamento bovino, causa di inquinamento attraverso i gas serra, e che vanno consumate con moderazione.

  1. Notizie, opinioni e verità. Se ne è parlato molto, ma il tutto deve, prima di accedere in Rai a quello che è un percorso di trasparenza. In pratica le cose, anche quelle scomode, vanno dette.

Trasparenza delle informazioni.

Ho sempre ammirato i collegamenti del compianto inviato del TG2 Everardo dalla Noce, anchor man relativo al mercato borsistico. Oltre al dato, riportava anche in poco meno di 2 minuti anche le sensazioni degli operatori. Recentemente abbiamo assistito, in riguardo alla borsa nei tg alla comunicazione del cambio del tasso borsistico e dello spread sui titoli di stato tedeschi, che rasenta l’inverosimile. La non comunicazione, il non commento nei telegiornali ha portato a delle schiere di opinione che si sono divise su quei dati, schieramenti perfettamente sovrapponibili agli schieramenti pro e contro il governo Conte. Purtroppo le borse, i mercati non esistono più, esistono degli algoritmi che aiutano gli operatori a collocare il titolo in borsa. In pratica se il titolo scende, l’algoritmo è progettato perché la banca o l’operatore ci guadagni il più possibile, se il titolo sale, l’operatore userà il software per sfruttare economicamente la bolla speculativa. Non esistono implicazioni politiche. Questa “verità”, il mercato regolato da algoritmi che non valutano le economie e le decisioni politiche dei Governi, ma operano per massimizzare il profitto di privati, va spiegata urbi et orbi, in ogni telegiornale.

Da questo, possiamo ricavarne una regola generale: il non dire, il non chiarire certe verità, il non praticare i principi della trasparenza, vista la potente presenza del WEB e di una massa di piccoli opinionisti, molti deio quali in malafede, porta alla nascita e alla crescita di vere e proprie "montagne di disinformazione", che ogni giorno vomitano opinioni per autosostenersi, al fine unico di far valere una determinata posizione o di "fare bello" l'opinionista stesso. Quello che è accaduto sulle varie versioni degli attentati dell'11/9, ci fa propendere per la massima trasparenza, l'accesso immediato ai documenti ufficiali, che sono ancora secretati.

Sono solo due spunti, li regalo alla lettura e ai cari Dalila e Diego Antonio Nesci, cittadini guerrieri. (P.s.: sono graditi i contributi)

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