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Muhammad Yunus. Un mondo a tre zeri


Ho trovato ll nuovo libro di Muhammad Yunus davvero interessante. Yunus produce un libro di economia, molto simile a quelli che scrive Jeremy Rifkin, dove tratta delle iniziative che intraprende in prima persona, parla di esperienze legate allo sviluppo dell’imprenditorialità nelle fasce basse. Oramai la Grameen Bank è una leggenda, una azione del passato. Yunus ha continuato a lavorare sia come finanziatore che come consulente costruendo una vera e propria multinazionale Yunus group. E’ affascinante capire quanto Yunus ha fatto e soprattutto quanto abbia seminato nel corso degli anni in giro per il mondo, dal Bangladesh all’Uganda alla Francia agli Stati Uniti d’America. Oggi pensiamo a Steve Jobs o a Elon Musk, ma se non si tiene in considerazione semplicemente la ricchezza accumulata, ma quante persone Yunus ha salvato dalla povertà, regalandogli un pizzico di imprenditorialità.

In riguardo all’intervista che recentemente è stata pubblicata dove Yunus parlava di Reddito di Cittadinanza, vanno dette alcune cosette, che in linea di massima ritengo interessanti. Nel libro misure come il reddito di cittadinanza non vengono citate. Yunus, sebbene provenga dallo Stato più povero del modo, il Bangladesh, parla di microimprenditorialità e non di assistenzialismo. Va da se che critichi una misura come il reddito di cittadinanza come un aiuto di Stato che non serva a muovere la società, ma soltanto a peggiorare la situazione economica delle fasce basse di popolazione.

Tuttavia la proposta italiana (quella del Movimento 5 Stelle per intenderci), non quella attualmente in vigore in Italia che è una misura limitata nell’ampiezza ed incondizionata, presenta delle condizioni che appaiono, se quando la proposta diventerà legge, uno stimolo all’imprenditorialità e al darsi da fare nelle fasce più deboli, molto simili alle condizioni per i prestiti concessi da Grameen Gank intorno al mondo. Grameen concede prestiti sulla fiducia a donne che devono essere presentate da altre donne e che muovano con obiettivi etici i settori deboli della società, attraverso un idea imprenditoriale non necessariamente espressa sotto forma di business plan. La versione del reddito di cittadinanza è uno strumento che se erogato dovrebbe fare partire un circolo virtuoso di miglioramento dell’individuo, attraverso il lavoro sociale obbligatorio, attraverso l’autoformazione e la ricerca, attraverso i centri per l’impiego, di una professionalizzazione nuova e alternativa che porti a nuove esperienze lavorative. Dunque guardando bene mi è sembrata una polemica che si basa sul nulla.

Yunus concorda con i massimi pensatori mondiali alla critica al capitalismo. A differenza di posizioni rivoluzionarie e neo marxiste, Yunus è un pragmatico uomo di affari, e ritiene che il capitalismo non sia il male del mondo per come è progettato, ma alla attività di impresa va assolutamente abbinata una destinazione, degli obiettivi sociali. Gli obiettivi aziendali economici, in termini solo di fatturato, di “fare soldi”, sono diventati la normalità, ma si è capito che questi obiettivi non generano naturalmente delle conseguenze nella società “buone”. Per questo motivo, a priori vanno inseriti dei motivi di business sociali, oltre alla questione della sostenibilità del progetto.

Dopo la Grameen Bank Yunus passa a cercare di creare fondi e strutture in grado di muoversi sul business sociale, con la speranza che il business sociale possa diventare la norma, non un settore stagno rispetto ai comparti produttivi. Gli obiettivi sociali danno sempre una soddisfazione diversa rispetto a quelli economici, innalzano lo spirito e migliorano la qualità della vita di chi li persegue.

Poverà zero, disoccupazione zero (attraverso la creazione, non la ricerca di posti di lavoro) ovviamente tenendo presente gli obiettivi di sostenibilità ambientale che dovranno portare ad un uso dei fossili pari a zero. Per questi obiettivi, sicuramente altissimi e ambiziosi, Yunus individua 3 “macropoteri”, che vanno assolutamente utilizzati: Gioventù, Tecnologia e Buona Governance.

I tre zeri troveranno un valido alleato nelle generazioni più giovani, anche le tecnologie dovranno innovarsi e la loro progettazione dovrà essere basata su obiettivi non di economia fine a se stessa, ma obiettivi sociali legati ai tre zeri. Inoltre c’è bisogno di istituzioni salde, che operino in piena democrazia ed in assenza di corruzione. Questo il terzo macropotere per il raggiungimento dei tre zeri.

La visione di Yunus può sembrare utopistica, probabilmente l’economia con scopi sociali, questo contro business non avrà mai la forza di scardinare il capitalismo e i grandi flussi di commercio mondiale, o almeno oggi i dati sono contro questa ipotesi, ma la bellezza dello scritto di Yunus è legata al “intanto io faccio qualcosa”, il fare qualcosa in contrasto agli attuali problemi di diseguaglianza e di crisi ambientale rappresenta un elemento che condiziona tutto l’impianto teorico di Yunus, che in questo modo, con un approccio da uomo di business votato al sociale, si è guadagnato il rispetto in tutti i luoghi del mondo.

Davide Gatto

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