Migranti!? Migranti!? Migranti!? Di Anna Bono
Un libro breve e molto istruttivo quello di Anna Bono, studiosa dell’Africa da tempi non sospetti, che ci introduce a modo suo nel fenomeno dei flussi migratori, che in questi ultimi mesi ha visto punte impreviste dal continente africano. Spesso la narrazione di questo fenomeno per molti autori si ferma a quella che è l’accoglienza di migranti (profughi o migranti economici). Anna bono va oltre la cortina geografica e riporta con attenzione capillare quello che è il fenomeno africano e il flusso migratorio che osserva da anni la direttrice sud nord. Va detto che non è facile riassumere tutto quello che è l’Africa in un piccolo libro, ma le suggestioni e la cura con la quale è stato confezionato questo pamphlet mi spinge a suggerirvelo caldamente.
La Bono inizia la sua narrazione con il fenomeno più evidente: il flusso migratorio che viene dall’Africa. In poche pagine viene descritta la situazione di estrema emergenza con la quale il fenomeno è stato coperto in precedenza nel nostro paese. Non che altri paesi dove sono arrivati prima tanti migranti in un lasso di tempo molto breve. Dopo circa trenta pagine di introduzione in questo senso, Il libro inizia a spiegare la varia fenomenologia legata al mondo della migrazione. E in effetti sono tantissimi i luoghi comuni che non si rivelano veri o sono parzialmente veri. Innanzitutto i motivi per i quali tanti giovani si avventurano in un viaggio della speranza attraverso il mare e il deserto non sono sempre scontati. E’ opinione comune che la maggior parte non siano profughi, e questo è confermato, ma le tipologie sono davvero tantissime e non necessariamente coloro che vengono definiti “migranti economici” sono i cosiddetti “poverissimi”, anzi spesso si trovano tra questi viaggiatori, molti componenti di una classe sociale che non esiteremmo a definire “borghese”. La Bono cerca nelle pagine successive di ritrarre una geografia dei "non profughi" che rappresentano oltre il 90% dei famosi "sbarchi". La fenomenologia è davvero vasta ed esistono storie di tutti i tipi. A dire il vero ci è anche sembrato un lavoraccio separare le storie vere da quelle finte. Comunque, abbiamo storie di provenienza per stato, ogni stato ha la sua stabilità e la sua condizione di guerra ad esempio Senegal e nigeria sono diversi tra di loro, il Sud Sudan ha visto una crisi molto forte e spesso arrivano in Italia i subsahariani che già lavoravano nei paesi del maghreb e che poi dopo le primavere arabe si sono trovati disoccupati e si sono trovati costretti a ripiegare in Europa. Poi oltre alle questioni legate ai singoli paesi, c'è una questione legata alla vita che si svolge li, alla mancanza di prospettiva per una famiglia in Africa e alla mancanza di uno stato di diritto che tuteli ad esempio i creditori. chi eredita un debito che non può pagare,. rischia la vita o la galera, e quindi scappa. Insomma in una cinquantina di pagine Anna Bono smonta la favola dei migranti del biafra superpoveri che necessitano di aiuto. Spesso e volentieri c'è solo una volontà di migrazione, e non una necessità.
Ma le ultime pagine del libro vengono dedicate a smontare un altro mito, quello della possibilità di salvezza per il continente africano "salvando gli africani a casa loro". I piani di aiuto governativi e non, le campagne di vaccinazione i piani contro la miseria hanno assunto negli anni le dimensioni di tre/quattro piani marshall, e comunque non vengono più considerate valide per risolvere i problemi di disuguaglianza, che si vanno ad accentuare. dunque l'africa non si salva ne accogliendo a braccia aperte milioni di finti profughi ne con programmi di aiuto. Scarsa nelle proposte ri solutive, ma oggettivamente efficviente nello spiegare oggi la natura di questo grande continente che sarà il futuro sviluppo del nostro Pianeta.
Davide Gatto