Musicarello 2017
Il musicarello è un sottogenere del cinema musicale italiano, diffusosi negli anni’60 e ’70. Stiamo parlando di cinema di serie b, i cosiddetti b-movies, che venivano stampati in catena di montaggio e a bassissimo budget presentavano canzoni non sempre immortali.
Questa estate la rincorsa al tormentone estivo ha prodotto dei mostri che con buona probabilità in futuro rientreranno nella categoria “musicarello 2017”. Vincitore indiscusso di questa classifica negativa è il pezzo lanciato da Sony Music “siamo l’esercito del selfie di Takagi e Ketra, con Lorenzo Fragola e una irriconoscibile Arisa. La canzone è di una bruttezza sublime, di quelle che ti fa cambiare stazione radio appena iniziano le dolenti note, ma è un ottimo esempio di come un tentato tormentone estivo può diventare un Musicarello 2017. Il mantra è sempre quello: cercare di parlare male di web, di click, di like, di selfie, per esserne soggetto da condividere, e scalare le classifiche dei download. Un mantra che ha stancato di brutto.
Il rincorrere i temi del web e della sua alienazione al fine di esserne protagonisti di condivisione sta diventando un patetico cliché e, se a questo aggiungiamo il tema dell’estate, le vacanze gli ombrelloni, non si fa altro che cercare di emulare Edoardo Vianello aggiornando i temi, un american bandstand de noarti, in chiave webbe.
A questa gara al ribasso partecipano Dj Ax e Fedez, Fabri Fibra e Francesco Gabbani, rispettivamente con “senza pagare”, edito dalla Sony, “Pamlplona” edito dalla Universal, e “Tra le Granite e le Granate” edito da BMG Digital. Un trittico indimenticabile. Il duo J Ax Fedez con “vorrei ma no posto” in effetti l’anno scorso ci aveva sorpreso positivamente, per spiazzarci, con temi e provocazioni, che, la seconda volta, ci hanno già stufato. E che dire di Francesco Gabbani, che ha trionfato a Sanremo con Occidentalis Kharma e quest’estate presenta una melensa canzone sui paradossi del turismo di Agosto che, studia da tormentone, ma, in poche settimane si auto declassa in musicarello 2017.
Anche la band di Tommaso Paradiso, The Giornalisti, non si è sottratta dal sottoporre al pubblico estivo il loro tormentone. "Riccione" è una canzone che si ispira chiaramente alla tradizione cantautorale estiva, in pratica sole, cuore, amore, ma non ci hanno risparmiato l'incipit di due strofe legate alle diavolerie tecnologiche. Selfie e Video. Il singolo della Carosello Records tutto sommato è accettabile come tormentone, tuttavia, visto l'uso ripetuto di riferimenti ai selfie, merita una doverosa citazione.
Anche Tiziano Ferro entra nella lista perché cita "l'estate" nel ritornello della sua "Lento/Veloce" edito dalla Universal e anche perché è la canzone sponsorizzata dalla Algida per il "cornetto e la sua mitica punta". il pezzo si è candidato a tormentone estivo, ma non ce l'ha fatta, probabilmente non diventerà un musicarello 2017.
Rovazzi poi merita una trattazione a parte. “andiamo a comandare” è stato decisamente un tormentone riuscito, piaccia o no, è stata una canzone che con molta ironia mette alla berlina i fasti del Rap italiano e del modo di vivere la discoteca di alcuni italiani. Non c’è dubbio un tormentone con i fiocchi, soprattutto per il ballettino dinoccolato che lo accompagnava, che si è visto in ogni dove nell’estate 2016. Purtroppo, proprio come Gabbani e Jax e Fedez, Rovazzi ha preferito battere il ferro fino a che è caldo e pubblicare un suo terzo disco, con il tentativo di tormentone estivo, che si è tramutato, in un blando musicarello, prodotto da Newtopia e con la partecipazione del vero iniziatore del musicarello, Gianni Morandi. Per chiudere, una preghiera: ancora, non scrivete testi dove si criticano i social, i like, il web per poi farlo condividere milioni di volte, prendere milioni di like, aspirare a svettare nella classifica dei download. Non se ne può davvero più.
Davide Gatto