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Gang Bang Gianluigi Paragone

Leggendo questo titolo mi è venuto in mente la scena del film Sleepers, quando un gangster per vendicarsi della morte del fratello, acquista il debito contratto dall’aguzzino del fratello da un altro gangster, nel film il grande Vittorio Gassman. Per vendicarsi il gangster acquista il debito, una volta che è padroni del debito, si è padroni della vita intera di un uomo.

il libro, in 300 incalzanti pagine, ci racconta di un estabilishment spregiudicato che si difende dietro l’ideologia liberista, o zse vogliamo dietro il mantra del business is business.

in questo libro Paragone usa una tecnica di scrittura che molto spesso non riesce anche ai più grandi e quotati scrittori in campo economico. Faccio un esempio, Carlo Cottarelli nel suo “il macigno”, dove parla in termini scientifici del debito pubblico italiano. Il Bravissimo Prof. Cottarelli però ci propone un testo dove per la metà è una lezione di politica economica. Pierluigi Paragone invece parte dalle cose su cui si scontrano decine di persone, inizia parlando delle pubblicità che vediamo tutti i giorni della banca e della finanza, parla di quello che tutti noi abbiamo in tasca, la carta di credito, per poi arrivare, in una narrazione sapientemente studiata per non fare calare l’attenzione, ai grandi temi della finanza.

Ci sono fuochi d’artificio in ogni capitolo, e lascio al lettore il piacere di leggere per scoprire notizie, informazioni presenti in ogni pagina. La corrispondenza di amorosi sensi tra l’eletto e l’elettore, che possiamo dire che è il sale della democrazia è diventato un triangolo tra eletto l’elettore e il mondo finanziario. La finanza che, attraverso il debito, diventa di fatto proprietario di uno Stato. Adesso l’eletto non è più guidato dal partito o dalla sua ideologia o dalla sua coscienza, dipende dalla finanza, che in sostanza possiede lo stato che l’eletto amministra. In effetti come se un condominio di proprietà di un unico privato eleggesse un amministratore.

In questo schema, è fondamentale cercare di capire quale è l’approccio del politico.

Dunque non più destra o sinistra, ma cercare di capire se il politico ha una posizione sovrapponibile a quella del sistema finanziario (un nome su tutti, Barroso), o se il politico intende davvero ragionare delle esigenze dei cittadini insieme al sistema oppure se il politico vive nei confronti di gang bank uno spirito barricadero. Questa è anche, a mio avviso in ultima analisi lo spirito delle trasmissioni di paragone, che cerca di approfondire questo aspetto quando intervista i politici o gli opinionisti, e da questo libro si evince il perché.

Segnalo che in queste 311 pagine non tutto è direttamente “Gang Bank”, ma ad esso è direttamente collegato, molto ben costruito a mio avviso il capitolo sul Lavoro, che parte dai principi costituzionali, per arrivare ad una approfondita inchiesta sul lavoro attuale e sul lavoro futuro, con dei passaggi che farei leggere nelle scuole.

Davide Gatto

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