Come sopravvivere al libro di Varoufakis
Come sopravvivere ad una lezione sull’Europa di Yanis Varoufakis, restando comunque colpiti dal V-pensiero. Con il libro di Yanis Varoufakis parte una miniserie di commenti sui libri che dovrebbero dare le ultime posizioni su quello che si dice intorno a Brusselles dopo la mazzata di Brexit.
Il libro “i deboli sono destinati a soffrire” scritto dall’ex ministro delle finanze greco va oltre le questioni contingenti e ci regala un testo completo sul suo pensiero e su quella che è la storia recente del mercato monetario attraverso i suoi protagonisti e quello che è stato fatto dalla crisi del 1929 all’accordo di Bretton Woods del 1944 al Bretton Exit di Nixon nel 1971e dal 1971 fino al 2008.
Varoufakis ci mette anche molto del suo ma non nasconde al mondo la sua natura di professore, scrivendo una magistrale lezione, completa ed accurata su economia politica e moneta, senza lesinare dettagliati commenti che solo un insider delle istituzioni europee come un ministro dell’economia può svelare. Mette molta teoria e storia dell’economia politica, rivelando da subito la sua attenzione e la conoscenza per John Maynard Keynes, ma non mancano anche sprazzi, anche nella fase di descrizione importanti spot sul V-Pensiero. Un esempio:“nel 1929 il protezionismo venne esercitato svalutando una moneta contro le altre.
Nel 2010 è stato invece esercitato svalutando il lavoro di un paese rispetto al lavoro degli altri Paesi”. Nixon, John Connally e Paul Volcker, Giscard d’Estaing, Johnson, Roosvelt, De Gaulle, il già citato Keynes, Churchill, Sarkozy, Schmucker, Ludwig Dehard, Pompidou, Marshall, Truman, Tatcher, Mitterand, Kohl, insomma chi credeva di leggere soltanto la storia della esperienza di Varoufakis tra Atene e Brusselles (tra l’altro ben presente), deve ricredersi, questo è un libro che racconta una storia, nel modo piu completo possibile, e non è fatto per chi ha fretta di arrivare ai giorni nostri.Dopo la narrazione fino al 1971, iniziamo a trattare di tutti i tentativi fatti per cercare di fare qualcosa sulla moneta comune, coordinamento, fusione Francia – Germania, tutti accordi naufragati non perché tecnicamente validi, ma a causa della volontà contraria degli allora presidenti o cancellieri dei vari Stati d’Europa.
Si individua naturalmente il suo sentimento antigermanico “se la Germania ovest degli anni’50 è rinata per diventare oggi una superpotenza economica è perché gli Stati Uniti costrinsero obtorto collo gli altri paesi europei a concedere una sostanziale riduzione dei loro crediti.” Insomma dal dopoguerra una sentenza amara per tutto il popolo greco. Loro, che si opposero per primi all’asse non vennero presi in considerazione, mentre alla Germania fu consentito di essere la sponda al dollaro valuta mondiale insieme al Giappone.” E tutte la grandi imprese tedesche come la AEG la Siemens (quelle dei Panama Papers) e la Krupp furono d’accordo e parteciparono al grande miracolo del dopo guerra industriale tedesco. Dopo gli anni’70 nasce il serpentone monetario,lo SME e l’Euro, tutti animati dallo stesso tormentone, il tormentone TINA (there is no alternative).
Con un problema. Quando nacque l’EURO i paesi ritenevano che alla prima crisi ci sarebbe stata una fusione degli stati e immediatamente la nascita della Federazione Europea. A quanto si osserva oggi, la situazione è di stallo e nulla che viene dalle istituzioni centrali fa presupporre una prossima unificazione politica.
Verso pagina 300 il libro cambia marcia. L'autore esce dalle stanze delle austere università dove si ragiona di storia dell'economia con giovani e aguzze menti, e entra, seguendo la sua storia, in quei momenti della Storia d'europa dal 2010 al 2014 che ha vissuto in prima persona. Il libro diviene più discorsivo, più accorato, si concede anche dei momenti di puro svago, raccontando questo o quel fatto che hanno caratterizzato la sua esperienza di ministro dell'economia più sfortunato del Pianeta, preso a salvare la Grecia dopo la bolla Lehman e durante la prima grande crisi dell'EURO. Quindi dalla descrizione di libri di storia, da Roosvelt a Truman, passando per Keynes, arriva alla sua esperienza nei palazzi del potere dove arriva a scrivere "Lo spaventoso scollamento tra le cose molto ragionevoli che alcuni Ministri dicono nel segreto delle stanze ufficiali e l'insulsaggine delle loro dichiarazioni nell'Eurogruppo, negli altri organismi ufficiali e davanti agli obiettivi delle televisioni."
Varoufakis parla di vita vissuta e va a briglia sciolta, ci parla delle indiscrezioni più che di fatti storici acclarati come nella prima parte del testo. Tutti gli episodi legati a Trichet e a Draghi vengono analizzati, fino ad arrivare al QE il Quantitative Easing, che consiste nell'acquistare titoli di stato dei vari paesi, il 27% dei quali tedeschi, che ha fatto ulteriormente arricchire chi già era ricco e non ha fatto ripartire le classi povere e medie. L'esperienza nell'Eurogruppo di Varoufakis è fondamentale per definire quello che è il suo punto di vista. per lui l'Eurogruppo è un tavolo abusivo dove i tedeschi perpetrano le loro prepotenze sui paesi piccoli per tenere a bada quelli grandi soprattutto gli odiati/amati Francesi.
Verso pagina 420 la narrazione dell'accaduto si ferma, e il prof, dopo essere stato in aula universitaria e poi nelle stanze del potere, inizia a parlare al lettore, cercando un finale infervorato e pieno di nozioni politiche. La sua visione, se vogliamo, la sua proposta. L'antifascismo come regola base.
Il Mito dell'europa unita non è antifascista di nascita, anche i nazisti e i fascisti coltivavano il mito dell'unità, e da questa versione dell' unione bisogna stare lontani. E poi la proposta di riforma del mercato che mi riservo di commentare in un altro articolo.
Sono sopravvissuto. è un libro che merita una lettura e che ti lascerà qualcosa sicuramente, perchè scritto in modo impeccabile dal punto di vista economico e con tanto cuore.
Davide Gatto