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Brevi considerazioni sul recente caso M5S EFDD ALDE

Brevi considerazioni sul recente caso M5S EFDD ALDE, giusto per cogliere l’occasione e cercare di parlare, ogni tanto, di quello che sta accadendo in Europa.

L'accordo è stato scritto a 4 mani in una stanza all’oscuro praticamente di tutti, a quanto sappiamo. Dalla parte del M5S è stato ratificato dalla rete attraverso una votazione. Dall'altra parte non sappiamo chi è stato a fare passi indietro.

Quando “salta una coppia” la colpa è di tutti e due non di uno solo. Chi scrive che la colpa è solo dell'establishment e chi scrive che la colpa è solo di Grillo dice le solite mezze verità. Per una questione così banale sarebbe opportuno dire tutta la verità, anche perché se un accordo salta non è che succede nulla di importante, è la politca che si fa tramite accordi tra forze politiche.

Peccato del M5S e di David Borrelli, che pare essere stato responsabile di questa “trade”, è stato il non aver verificato la fattibilità dell’accordo presso i responsabili italiani dell’ALDE, in primis Mario Monti, che ha sostenuto “Guy” alle europee e avrebbe dovuto essere informato di questo accordo, in questo modo sarebbe stato decisamente più solido e meno vacillante. Ma va detto che il metodo ce lo impediva, in quanto era obbligatorio dalle regole interne al M5S di procedere ad una votazione online e non credo sarebbe stato quanto meno fattibile avvisare tutta Scelta Civica di questo accordo, visto che era propedeutico appunto ad un voto elettronico. Tuttavia nulla impediva al Giovane bocconiano Davide Casaleggio di prendersi un caffè col suo ex rettore, ex Commissario Europeo.

Il rischio di mettere insieme euro e no euro, libero mercatisti con un partito sostanzialmente non allineato ma soprattutto non liberista era alto e i due attori che hanno pensato a questo accordo se ne assumono le piena responsabilità politica. Non si puo pensare che in caso di votazione positiva pro ALDE, Scelta Civica in Italia non si incazzi con ALDE, se non preventivamente ascoltata, al di la del dibattito interno al parlamento europeo dei deputati ALDE.

Peccato che non sappiamo chi dalla parte dell’ALDE era per il Si e chi per il NO. Ci piacerebbe saperlo, mentre, dall’altra parte, con mille difetti di comunicazione e mancata condivisione, abbiamo avuto una votazione pubblica online che ha ratificato l’accordo.

I giornali italiani ci aiutano decisamente a restare grillini con i loro titoli tipo "schiaffo di ALDE a Grillo" (Repubblica). Alla fine Grillo se ne frega di questo accordo, il più penalizzato in assoluto è Guy Verhofstadt che dice addio alla sua voglia di presidenza, e perde anche reputazione. D'altra parte i media nazionali sanno benissimo che se il m5s cadesse oggi molti giornalisti e testate che si sono costruiti la carriera della “contraerea grillina” perderebbero il posto o chiuderebbero.

D’altro canto se la notizia fosse stato il caso inverso che Grillo si fosse ritirato dall’accordo, e non l’ALDE sarebbero piovute critiche del tipo “ha paura di governare, etc etc.”, se invece l’accordo fosse stato siglato, avrebbero titoleggiato di un grillo ondivago e ambiguo che è un pericolo per la democrazia, che richiede visione e stabilità di vedute. Insomma una vera manna per chi contesta Grillo, ma anche per chi lo ama che può in questo modo, radicalizzarsi ulteriormente contro l’estabilishment che è lui a foraggiare. Tutto mediaticamente previsto. Sia da Grillo e dai suoi responsabili della comunicazione che dai giornali antigrillini.

Grazie a questo impegno mediatico profuso dalle italiche antenne e rotative, il popolo italiano è finalmente venuto a conoscenza di cosa sono, come funzionano e a che servono i gruppi parlamentari al parlamento europeo, un altro obiettivo positivo raggiunto grazie alla “arraffazzonata e sgangherata accozzaglia grillina” che, guarda caso, in Europa non teme confronti nelle classifiche di presenza, produttività e al lavoro dei parlamentari europei presi singolarmente.

E’ forse un caso che la deputazione italiana nel PE (una settantina di italiani), dopo l’avvento di 17 europarlamentari del M5S, sia diventata una delle più produttive d’Europa, quando nella legislatura precedente stazionava in fondo alla classifica di presenze e produttività, sarà forse stato causa di altri fattori, ma il fattore “Soft Power” dei cittadini in parlamento che fanno da motore ed innescano certi meccanismi, anche competitivi nelle istituzioni, in Europa sta funzionando alla grande, anche in questa bizzarra legislatura dove, dopo lo shock della Brexit, pare siano le restanti forze antieuropeiste a lavorare su una futura idea di Europa, mentre quelle europeiste, quelle del TINA (there is no alternative), per paura di fare danni ulteriori, stanno ferme sui loro piedi facendo una melina davvero imbarazzante.

Fu il Prof Nicholas Kaldor che nel 1971 proferì la previsione: ”se la creazione di una unità monetaria e il controllo della Comunità Europea sui bilanci nazionali dovessero generare tensioni che portano al crollo dell’intero sistema, questo non promuoverà lo sviluppo di una unione politica, ma lo impedirà”. Vedremo cosa succederà.

Davide Gatto

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