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Elogio dell' Autocritica in Politica: il libro di Martin Schultz

Sono molte le ragioni che mi spingono a consigliare la lettura del libro di Martin Schultz, anche se oggettivamente il suo pensiero politico è molto legato alla sua appartenenza, dunque ha idee politiche di base diametralmente opposte alle mie, oltre al fatto che, sebbene viva la sua vita da parlamentare europeo da 20 anni a questa parte, segue molto le vicende politiche del suo partito (l'SPD) e della Germania. Tuttavia il libro ci descrive, con attenzione e con una angolazione diversa, quella del presidente dell’europarlamento, tutta una serie di problematiche che ci toccano da vicino.

Un altro fattore importante è la poca demagogia che si legge nella parole del politico d’oltralpe, quando si commette un errore, lo scrive e quando una politica costa ai cittadini un punto di PIL, lo dice chiaramente, ribadendo che secondo lui la scelta sebbene costosa è quella giusta.

La riflessione di fondo è sempre quella: l’Europa, il suo presente e il suo futuro, che fare quali sono i punti deboli e i punti forti di una unione economica e di un mercato unico. Nel libro si parla del fenomeno migratorio, di terrorismo, di economia, di capitalismo di rapina, di Eurobond, di Grecia di Regno Unito, tutti problemi che dalla legislatura europea che è finita nel 2014, sono arrivati nel 2016 e per certi versi, l’ establishment europeo ha dovuto affrontare, alla meglio, anche, come nel caso del Regno Unito, perdendo.

Si parla di Euro e della sua ingovernabilità , delle possibilità che sono a nostra disposizione per andare avanti in questo percorso di unità monetaria. Questo per sommi capi resta ancora un problema irrisolto, la gestione Draghi costituisce una novità abbastanza rilevante nella governante monetaria, ma dal punto di vista della riforma siamo ancora in alto mare, è stato realizzato un nuovo euro building a Francoforte, palazzo miliardario che si è portato i problemi dell’Europa ancora addosso.

Schultz parla spesso e volentieri di Germania e di rapporti tra il suo paese di nascita e l’UE, questo da un valore aggiunto al libro, che da al lettore una nuova, interessante chiave di lettura. Troppo spesso le posizioni di Juncker, Schultz e di Angela Merkel sono “mischiate” tra loro, spesso sovra esposta è l’opinione della cancelleria e del governo Tedesco, Schultz ha una diversa visione politica, ovviamente difende quel che c’è di buono dell’Euroburocrazia e viaggia sulle ali dell’utopia di una Europa davvero unita, pur sapendo che trattato di Lisbona ed Euro con la BCE sono strumenti ancora troppo rudimentali per potere affermare che esistono delle istituzioni strutturate e compiute in modo da potere dire che tutto il lavoro è stato fatto.

Non vado nel dettaglio degli argomenti, anche se ogni paragrafo meriterebbe una trattazione a parte. Consiglio questo libro di politica perché è autocritico, e l’autocritica è un valore che tutti noi dovremmo imparare ad esercitare.

Gatto Davide

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