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Chi sono i "diversamente deluchiani"?

Chi dovesse leggere un giornale o guardare la televisione locale resterebbe colpito da certi atteggiamenti che vengono usati a salerno. deluchiano, non deluchiano, diversamente deluchiano, come se fosse un nuovo ballo caraibico dove solo chi conosce i passi è degno di stare in pista e chi non li conosce va a piazzarsi tristemente sui divanetti ad ondeggiare la capoccia al ritmo di queste nuove note. Ci sono i “diversamente deluchiani”, e che cosa saranno mai? Una nuova setta, una corrente di pensiero che va vicina al deluchismo ma che alla fine cambia un po’ di regola, un po’ come quei vegani che scrivono di esserlo su facebook ma quando possono non disdegnano di azzannare latticini e friggere uova di quaglia.

Renzi e De Luca in visita al Marina D'arechi

Andiamo subito con la definizione: i diversamente deluchiani sono cittadini che si lamentano della politica del Comune di Salerno e che allo stesso tempo lo votano. Ad esempio sono coloro che appartengono al centro sinistra ma che comunque votano per il centro sinistra per non votare il centro destra. La definizione, partita così, nel momento odierno, decisamente più postideologico si presta a molteplici adattamenti. Oltre ai diversamente deluchiani ci sono gli antideluchiani che sono ad esempio quelli di centro sinistra che non lo votano perché c’è questo governo in città.

Poi ci sono, finalmente, i deluchiani, che, di destra sinistra che siano, votano per la presente amministrazione. Ovviamente anche dopo queste definizioni chi legge può tranquillamente pensare: siamo in una città di pazzi da TSO.

E’ mai possibile valutare la cifra politica di una persona le sue attività e le sue battaglie sulla base di quanto è deluchiano o no? Non dovrebbe bastare semplicemente elencare chi è, cosa sa fare e quello che ha fatto nell’ultima consiliatura, messo che sia un consigliere uscente?

Al di la delle domande retoriche, cerchiamo di comprendere. Per farlo bisogna andare per gradi, analizzando in particolare due aspetti.

1) Come per Berlusconi, la politica e lo stile di comunicazione di De Luca è orientata a dividere. Un referendum pro o contro se stesso, facendo, attraverso slogan da curva, vincere il pro. Alcune provocazioni, sono rimaste nella pelle dei salernitani. Il mantra più usato è che l’amministrazione deluchiana rappresenta Salerno e chi gli va contro è rappresentato come un elemento dannoso, quello degli oramai leggendari “nemici di Salerno”. Insomma, Salerno da una parte e i suoi nemici dall’altra. Nulla di più falso ovviamente tutte le persone che conosco, tutti coloro i quali ho visto impegnati nel sociale amano la loro città e combattono per la loro idea di città, non c’è nessun nemico davvero, ma questa finzione che ha molto del “letterario”, funziona. Come quando il lettore di Moby Dick fa il tifo per il capitano Achab, anche se il profilo del personaggio disegnato da Melville è decisamente imperfetto, la maggior parte dei lettori alla fine è con il vecchio capitano. Anche chi ha corso contro De Luca, subendo questa strategia di comunicazione, l’ha fatta propria, usando stessi strumenti e slogan da stadio, compattando la fazione minoritaria esistente degli antideluchiani.

2) la storia politica di questa città ha portato ad un sempre più frequente cambio di casacca da parte dei consiglieri dell’opposizione. Non occorre fare nomi, ma dal 2006, dove c’erano solo 2 consiglieri di opposizione in consiglio comunale, al 2011 dove la maggioranza toccò il 74% e ha cooptato a sé tanti consiglieri di opposizione, alcuni dei quali addirittura candidatisi nel 2016 nella maggioranza. Premettendo che ognuno ha la sua cifra politica e esprime il suo essere all’ opposizione come gli pare, è ovvio che la valutazione da parte dell’elettore che vuole una ferma opposizione (una fetta consistente dell’elettorato) su quanto sia “antideluchiano” il candidato in questione, e se, soprattutto, non venga a patti con la maggioranza, diventa un dato fondamentale per la scelta di chi votare.

A questo proposito, una banalissima regoletta nazionale del MoVimento 5 Stelle, fa risplendere ancora di più le 5 stelle agli occhi degli antideluchiani in città. C’è divieto di fare alleanze con qualsiasi partito, o lista civica che dire si voglia. In pratica, calando la regola nazionale così come è, l’eletto nelle liste del movimento 5 stelle che accetti un incarico, cambi maggioranza, faccia qualsiasi tipo di alleanza, la prossima volta non può candidarsi più nelle fila pentastellate.

E’ anche per questo motivo che la lista del MoVimento 5 Stelle era particolarmente attesa a e la sua non concretizzazione ha creato non poco disappunto. Resta inteso, che anche associazioni e partiti avrebbero potuto inserire la stessa regola, almeno per le comunali, ma nessuno lo ha fatto. purtroppo tra i competitor di Napoli, ci sono state "nove sfumature di opposizione", il che ha causato non pochi problemi in chi doveva decidere chi votare.

In questa campagna elettorale i "diversamente deluchiani" hanno avuto un ruolo importante, molti diversamente deluchiani, dopo essersi lamentati dell’amministrazione De Luca/Napoli, si sono candidati con loro, “per cambiare il sistema dall’interno”, pare abbiano detto; altri, come da tradizione, si sono candidati nell’opposizione, altri, la maggior parte, non sono proprio andati a votare, pronti a lamentarsi nel migliore bar del tuo quartiere.

Davide Gatto

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