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Palo Alto e i Cinguettii sospetti


Le agenzie stampa in queste ore narrano di scherzi che ci riportano ad un film di Alberto Sordi alla Biennale del 1978. Questo è lo spazio che viene concesso all’arte e all’apprendimento della stessa. Ma questa notizia è genuina, una bufala o una montatura? Andiamo per gradi.

TJ Khayatan, un visitatore 17 enne del SF MOMA posiziona a terra in una sala del museo un paio di occhiali (nella foto su twitter), e osserva divertito gli avventori che iniziano ad osservare i suoi occhiali. Ne nasce un tweet che diventa Virale, partono le agenzie e, la notizia pronta e impacchettata raggiunge le agenzie europee, hufftington post e altre testate online.

Una settimana fa era uscita la notizia, sempre relativa all’ SF MOMA, di un pasticciere di San Francisco, Catilin Freeman, che cita il museo stesso, L’SF MOMA di “plagio dolciario”, infatti è loro l’idea di fare dolcini ispirati a geni dell’arte moderna quali Andy Warhol, Jeff Koons, Roy Lichtenstein, Piet Mondrian cake. La notizia di questo “plagio dolciario” (ma il pasticciere dovrà qualcosa agli artisti? Mah…) inizia a girare per il mondo ma si ferma abbastanza presto, restando tra gli addetti ai lavori.

La notizia degli occhiali messi a terra come se fossero un ready made di Duchamp (o la Biennale del 1978 nel leggendario film di Sordi) diventa una notizia virale, la notizia del giorno con i suoi 40 mila retweet, che diventano notizia in sé, e dunque parte la grande comunicazione, le radio, la tv i giornali, i grandi hub di comunicazione.

Che stranezza, proprio all’indomani dell’apertura del nuovo SF MOMA, costato un investimento di 610 milioni e firmato dall’ Archistar Shonetta, che vede la sua inaugurazione il 14 Maggio. Oltre a questo, in pochi mesi aprono nella vicina Palo Alto le mega gallerie Pace, e Gagosian, mentre John Berggruen aprirà proprio, come molti altri, nelle vicinanze dello SF MOMA.

Insomma tutte queste notizie che stranamente impregnano il circuito artistico riguardante i siti di arte e mercato, con delle sortite “virali” che riescono ad uscire anche sui media generali, producendo degli “spot” a questi grandi investimenti che possiamo anche pensare vengano montate o nella migliore delle ipotesi rimbalzate proprio da quei media che hanno fatto la ricchezza e la fama di San Francisco e Palo Alto.

Dunque San Francisco, modificando il contenitore di Mario Botta effettivamente limitato per una città come quella della Baia, si candida a essere capitale culturale degli USA e quindi del Mondo intero. La cosa fa un po ridere considerando che la città è sempre stata capitale culturale, a tratti estremamente raffinata, ma oggettivamente circondata da un entroterra di collezionisti cafoni e arricchiti che bramano di spendere migliaia di dollari per contendersi un dipinto di Leroy Neiman.

Povera Europa, che brutta fine che ha fatto, sembra che dalla Reichstag impacchettata di Christo, invece che tante opere di ingegno, tanti sogni e tante opere d’arte, siano usciti tanti , enormi problemi per il nostro Continente. Migranti, Austerità, Guerre…che fine hanno fatto Berlino e Parigi, che ruolo stanno avendo Roma e Londra?

Proprio alla metà degli anni’90, quando Christo era in grado di accendere tutti i riflettori del mondo sulla capitale tedesca, il Governo degli Stati Uniti, con dei programmi economici ad hoc, fatti per contrastare la supremazia giapponese nel campo della microelettronica, creò un settore, che si è andato a stabilire a Palo Alto, che si è rivelato cruciale per il mondo come lo conosciamo oggi.

Oggi i cittadini europei godono di Facebook, di Google dei prodotti Microsoft, si informano con le app più disparate, pagando oltre alle tasse per l’austerity, una “naturale quota di profitto” che va alle multinazionali della comunicazione, comunicazione che oggi per “puro caso” diventa virale al fine di autopromuovere i suoi investimenti nel comparto artistico. Riusciranno i Banksy e i Cattelan a fare valere la materia artistica della vecchia Europa contro questa ondata di capitalismo?

Il Palo è Alto e oggi fa molto male…

Foto Tratta da: Visita alla Biennale da “le vacanze intelligenti” A. Sordi, 1978)

Twitter/THE SFMOMA EXPANSION.

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