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Perché esistono le Fake News? E Perché sono al centro del dibattito?

La dimensione delle fake news, se vogliamo, bufale via web, sta diventando qualcosa di tangibile, tale da fare notizia essa stessa. Non ci sono più le notizie di una volta, non si raccontano i fatti. Si cerca il clamore, la notizietta di contorno che possa eccitare i pruriti dei condivisori del web. Questo fenomento , rappresenta in se stesso "la notizia", la diffusione e il contenuto della fake news diventa la notizia in quanto tale. E non fa nulla che la notizia non sia vera o che sia palesemente falsa, il gioco regge, le condivisioni aumentano e alla fine chi produce queste informazioni si trova dalla parte di chi ha vinto, o almeno, di chi ci ha guadagnato.

Ovviamente, inutile dirlo, questo tipo di dibattito, la notizia cioè che ci sia una grossa bufala in giro, leva spazio nei tg e nei giornali a notizie di informazione ed approfondimento. E dunque non diventa più importante ascoltare un comizio di Luigi di Maio, ma bisogna comunicare al paese e al mondo intero che il candidato premier del movimento 5 stelle non sa dove è il mare Mediterraneo oppure non sa dove è la Russia. Inutili le smentite dei giornalisti veri, le rettifiche, la rete si infiamma per una frase detta male o per una “o smozzicata”, anche se pare assurdo, tutti i giornali d’Italia sono riusciti a parlare di questo fatto con un articolo dove si dice che la “o” di Di Maio si sentiva chiaramente. Nessuna specifica sul fatto che sapesse benissimo dove è la Russia o Il Mediterraneo, e soprattutto nessun accenno a quello che aveva intenzione di dire agli italiani in quella conferenza stampa. Evidentemente quello che si dice in una conferenza stampa non fa notizia, la gaffe fa notizia, la gaffe, anche se fintamente preparata attira l'attenzione. e quindi giù a sentenziare se la "o" è stata proferita o no.

A me sembra un fenomeno molto simile alla buccia di banana unita al signore che cammina, un mix micidiale del quale non possiamo fare a meno di guardare “che cosa succede all’uomo che camminando incappa in una buccia di banana”. Ci si può dividere in "poverino" oppure in "che ridere", ma l'attenzione di tutti è catalizzata, per pochi istanti, inevitabilmente su questa scena.

Un altro esempio recente è legato al funerale del boss mafioso Salvatore Riina, evento a mio avviso già sopravvalutato dal circo mediatico. Qualche buontempone, probabilmente un profilo finto che reca un simbolo grafico che richiama al Movimento 5 Stelle, ha pubblicato la foto di alcune cariche dello Stato che presenziavano ad un funerale di Stato, scrivendo che erano andate a presenziare al funerale del Capo dei Capi. La notizia è palesemente falsa, guarda caso, nell’immagine scelta come immagine di "finte presenze istituzionali ad un funerale che non si è mai celebrato" si vedono chiaramente due personaggi, La ministra Boschi e la Presidentessa della Camera dei Deputati Boldrini, che sono i personaggi più utilizzati per i frizzi e lazzi del web che oggi prendono il nome di “meme”, quasi come se questo nuovo nome serva a sdoganare le abnormi cavolate che vengono scritte, a centinaia sui social network, giorno dopo giorno.

Siccome i fatti e soprattutto le fake news si susseguono sempre, non mi interessa fare l'elenco delle fake news, mi interessa capire due cose, intanto perché esistono e poi perché sono al centro del dibattito nel nostro Paese.

Perché esistono?

I motivi della nascita e della diffusione delle fake news sono tanti quanti le singole fake news stesse. A me interessa qui scrivere qualcosa che generalmente non viene detto. La colpa non è soltanto dell'utente che le spara grosse. Facebook da un feedback immediato a chi produce contenuti e ti fa capire una cosa: più la spari grossa più hai attenzione sulla piattaforma. Ovviamente quanto detto vale sia per facebook che per twitter, per wordpress, insomma tutti i principali motori di quella che possiamo definire come la macchina dei prosumer di informazioni, di fake news ti danno chiarissimi feedback, ti fanno sapere che se usi ad esempio la Boldrini o la Boschi, piuttosto che di Maio, avrai un effetto moltiplicatore in termine di visualizzazioni e interazioni. Sembrano oramai lontani i tempi in cui blogger era chi teneva un semplice diario senza inseguire like e interazioni. Ma pare che la pubblicità faccia gola a tanti e la parte commerciale sta prendendo il sopravvento su quello che era internet prima, il semplice racconto di una storia, un diario personale reso pubblico. Il profilo del già citato meme da querela sul “funerale di Riina” vedrà che per questa “meraviglia” le condivisioni sono decuplicate rispetto agli altri post. E a nessuno importa che le condivisioni per l’80% sono di persone che si lamentano di quanto è stato scritto, che magari sono utenti che scrivono contro il movimento 5 stelle e scrivono la fake della fake presentando il famoso meme con frasi tipo “questa è la gente che vuole andare a governare il paese”. Dunque la spiegazione è palese. Le fake news esistono perché l'attuale sistema web è costruito così ed al momento non è modificato per isolare le bufale dal web.

Perché le fake news sono al centro del Dibattito?

Innanzitutto sono al centro perché nascono dai social media e tutto quello che accade sui social media acquisisce una naturale centralità mediatica. tutti gli altri media oramai riportano ciò che accade su facebook e similia, anche le fake news, naturalmente.

Sulla fake news va detta un altra cosa importante, le fake news come stanno aumentando di importanza nel dibattito mediatico, così stanno assumendo una grande importanza nel mondo politico. Difatti sempre più spesso il movimento politico sconfitto, invece di prendersi un bel Maalox come fece Beppe Grillo alle europee, punta il dito verso un complotto ordito da chi produce in rete delle fake news. Insomma un alibi di ferro che difende il politico dalla sua sconfitta elettorale. Una occasione d'oro, dare la colpa ad un infermiere di ancona che scrive un post è quanto di meglio può chiedere un politico sconfitto. Fu una scusa già utilizzato dalla Clinton per giustificare la sua storica sconfitta alle presidenziali americane contro Donald Trump.

Davide Gatto

www.ilgattoquotidiano.info

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