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Se non te ne frega della Cultura a Salerno, vuol dire che la Cultura a Salerno non è stata pianifica

Se si dovesse dare un voto alle politiche culturali salernitane di questi ultimi anni, bisognerebbe assegnare di ufficio un NP, non pervenuto.

Se si tratti di qualcosa che ha a che fare con la clientela, se si tratti di cattiva gestione, o di semplice politica degli annunci, non mi è dato di sapere. Solo che davvero oramai non ci sono più parole per descrivere certi fenomeni.

Ricevo e volentieri pubblico il post di Anna Nisivoccia, che insieme a Francesco Virtuoso ha composto in infografica la storia del teatro Ghirelli, oramai noto come teatro fantasma di salerno, inaugurato in pompa magna e oggi chiuso per mancanza di fondi.

"Alcuni cittadini rivolgono alcune domande all’Amministrazione comunale di Salerno. La modalità di rappresentazione scelta è quella della Infografica. In maniera semplice essi hanno cercato di mettere insieme i tasselli di un complesso mosaico che intreccia affari pubblici e privati intorno al mondo della cultura.La ricostruzione delle vicende fa emergere dubbi, sorti anche a causa di una mancanza di trasparenza negli atti pubblici legati agli episodi menzionati. Questi cittadini hanno ritenuto opportuno chiedere alcuni chiarimenti a chi ha amministrato e amministra soldi pubblici. Un esercizio di cittadinanza attiva che intende migliorare anche il livello di informazione che i mezzi di comunicazione di massa spesso sorvolano.La prima delle questioni al centro della loro attenzione, riguarda il Teatro Ghirelli (edificio ex Salid) e, più in generale, la programmazione politica culturale salernitana dell’ultimo decennio nella nostra città. Spesso, qui a Salerno, fra proclami, obiettivi dichiarati e concreti risultati, c’è grossa discrepanza: perché? "

Non aggiungo nessun commento al video, vorrei soltanto così, per completezza, dare altre informazioni su questa meravigliosa, indimenticabile estate della cultura 2016. Mentre a Paestum un ragazzo di 20 anni, Gabriel Zuchtriegel ereditando un museo diroccato, si appresta a superare il mezzo milione di visitatori per il 2016, a Salerno non esistono punti vendita della Campania Artecard, nessun mitico attrattore turistico del meraviglioso capoluogo, castello di Arechi, Teatro Verdi, La carnale, musei del centro storico sono convenzionati ancora col circuito che vende le artecard in stazione a napoli e a capodichino, dimenticandosi la stazione e l'aeroporto di salerno. Un bel risultato visto e considerato che la certosa di padula, villa rufolo, paestum, velia e tante altre attrazioni turistiche sono comprese nella oramai storica convenzione. Ovvio, se manca il Verdi, come possibile ricordarsi del Ghirelli,eppure pareva che il Ghirelli volesse fare parte di un circuito, infinitamente più piccolo di quello di Campania Artecard.

Non vorrei che voi pensiate che a Salerno non si spende per la cultura. Tutt'altro. I soldi volano letteralmente via dalla finestra. Come? Con la Lirica. Ebbene si il Presidente melomane si diverte a trasformarsi in novello Re Sole alla reggia di Caserta e invita tutta la sua "corte dei miracolati" a vedere il Nabucco. O gaudio, un paio di milioni spesi benissimo direbbe il cardinale Richelieu, se non fosse per il fatto che 2600 paganti delle 2 repliche previsti per questo palco fanno ridere rispetto ai 12 mila delle 40 repliche dell'arena di verona e ai 20 mila visitatori che la reggia ospita normalmente il primo maggio o a Pasqua.

Difatti, ben consigliato dal Cardinal Oren, il Re Sole ha scelto di spendere 2 milioni per la rappresentazione del Nabucco in una corte della Reggia, non nei giardini interni e neanche davanti la Reggia stessa, praticamente in mezzo alla struttura, capienza 2600 posti, biglietto 20 euro, incasso 52 mila euro, soldi spesi, due milioni. Per carità, evviva la lirica ed ogni sua rappresentazione, ma la pianificazione culturale dovrebbe andare al di la di una autocelebrazione politica.

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